Da dove la Liona fu resa navigabile per collegarsi a Venezia, sorge l’antico borgo murato di Campolongo, in cui le famiglie aristocratiche dei Barbarano nel Medioevo e poi dei veneziani Dolfin, Cornaro e Venier hanno lasciato le loro testimonianze.
Il prof. Renato Cevese, vicentino, noto storico dell’arte e dell’architettura italiana vissuto nel ‘900, così descrive Campolongo:
“… 𝐷𝑖𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑛𝑔𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑉𝑒𝑛𝑒𝑡𝑜 𝑑𝑎̀ 𝑒𝑚𝑜𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑛𝑠𝑎. 𝐼𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑣𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑎𝑝𝑝𝑎𝑟𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑒 𝑐ℎ𝑖𝑢𝑠𝑎, 𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑠𝑒𝑚𝑏𝑟𝑎 𝑎𝑣𝑒𝑟 𝑎𝑟𝑟𝑒𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑟𝑖𝑡𝑚𝑜 𝑒 𝑖𝑙 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑢𝑚𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑒𝑛𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒. 𝐷𝑖 𝑙𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑣𝑖𝑙𝑙𝑎, 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑚𝑏𝑎𝑟𝑎, 𝑐ℎ𝑖𝑒𝑠𝑎, 𝑟𝑢𝑠𝑡𝑖𝑐𝑖 𝑠𝑡𝑟𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑙’𝑢𝑛𝑜 𝑎𝑙𝑙’𝑎𝑙𝑡𝑟𝑜 𝑑𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑙’𝑖𝑚𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑡𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑒𝑣𝑎𝑙𝑒..”.
Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea (foto 1), più volte modificata e riedificata in facciata. Con l’adiacente campanile in pietra e la canonica, questo nucleo seicentesco è in origine uno dei più antichi della zona, impreziosito al suo interno da alcuni dipinti su tela di particolare pregio.
Villa Dolfin Mistrorigo (foto 2 e 3), costruita sul fondo di un feudo vescovile medievale divenuto poi residenza fortificata dei nobili Barbarano. La costruzione reca la firma di Andrea Dolfin, procuratore marciano nel 1601, ad opera presumibilmente dell’architetto Vincenzo Scamozzi che fece del cortile interno di forma quadrata il fulcro dell’edificio.
Torre colombara Cantarella (foto 4), inserita al margine del borgo fortificato, questa casa-torre conserva numerosi elementi decorativi e, presso uno dei due imponenti portali gotici, riporta un’iscrizione datata 1493.
Villa Cantarella (foto 5), cinquecentesca casa padronale dei Barbarano, fu già proprietà dei signori Rigoni-Savioli. L’edificio, a pianta leggermente irregolare, presenta ancora all’esterno l’originario sélese, cortile selciato in cotto e all’interno un monumentale camino alla veneta.